Scuola: i numeri del divario tra Nord e Sud

Scuola banchi500Nell'anno scolastico appena cominciato il rapporto alunni per classe a livello nazionale è di 21,09, in diminuzione rispetto agli ultimi anni. Ma in Calabria le classi ospitano in media 19,01 alunni, mentre in Emilia Romagna devono stringersi in ogni classe in media 22,25 alunni. Le due regioni rappresentano la punta di un fenomeno che riguarda le aree geografiche di appartenenza: al Nord il rapporto alunni/classe si attesta a 21,63, al Sud e nelle Isole a 20,36. E' quanto emerge da uno studio di Tuttoscuola, che ha elaborato i dati del Miur.

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Oltre che sul piano didattico e organizzativo, questo squilibrio - sottolinea Tuttoscuola - ha delle conseguenze anche in termini di cattedre: se il rapporto medio nazionale di 21,09 fosse uguale per tutti i territori, andrebbero ridistribuiti ben 8.900 posti dal Sud al Nord. Insomma sarebbero cattedre disponibili al nord, verso le quali presumibilmente si dovrebbero spostare docenti meridionali, che oggi hanno trovato posto vicino casa anche grazie al più favorevole rapporto alunni/classe consentito dal Ministero dell'istruzione. E' noto infatti che l'offerta di insegnanti è concentrata ormai nel Mezzogiorno (il 74% degli insegnanti interessato ai trasferimenti per mobilità di questa estate era meridionale, a fronte del 38% dei posti disponibili al Sud e nelle Isole). Insomma, secondo Tuttoscuola la cosiddetta "deportazione" al nord di docenti meridionali non solo è dovuta a fenomeni demografici e sociali, ma risulta anche mitigata dalla politica degli organici che i governi hanno seguito almeno nell'ultimo decennio, con l'intensificarsi del trend di diminuzione di nascite, e quindi di studenti e di cattedre, al sud del paese. Tuttoscuola ha confrontato i dati degli alunni e delle classi delle scuole statali dell'ultimo decennio, dal 2007/08 al 2016/17 e ha scoperto una costante: rispetto al rapporto medio nazionale il Sud e le Isole sono sempre state sotto la media e nel corso del decennio la forbice con gli altri territori è andata sempre più allargandosi. Una diversa distribuzione dei posti di docente, conclude Tuttoscuola, avrebbe potuto determinare un certo riequilibrio nel numero delle classi e un rapporto alunni/classe più armonico ed equo, con effetti non indifferenti sul piano didattico ed organizzativo.