Programma Stage, Nesci e Parentela (M5S) diffidano Calabria Lavoro, "accettare autocertificazioni"

«Se qualcuno vuole ignorare la normativa italiana, allora non può svolgere attività per la Regione Calabria». Lo affermano i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, che con una nota incandescente hanno diffidato "Calabria Lavoro" a rimuovere nell'immediato una clausola della manifestazione d'interesse per assistenza tecnica riguardante 145 giovani di «Programma Stage», per correggerla secondo legge. In particolare, denunciano i due parlamentari 5 stelle – che per conoscenza hanno scritto pure al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, al vicepresidente Antonio Viscomi e alle Procure di Reggio Calabria e Catanzaro – «l'esperienza maturata dagli interessati non dovrà essere provata, come richiede la manifestazione in argomento, con idonea documentazione degli incarichi formalmente assegnati e portati a compimento. Tale esperienza dovrà invece essere attestata, come vuole la normativa vigente da Aosta a Palermo, con la semplice dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà». «Molto spesso – incalzano i due parlamentari 5 stelle – in Calabria ci troviamo davanti a una burocrazia che complica tutto, non tutela i più giovani e, nello specifico, ignorando una norma nazionale mette a repentaglio l'inserimento di tanti ragazzi, peraltro precario per definizione». «Pur non avendo propri consiglieri regionali in Calabria, il Movimento 5 stelle – concludono Nesci e Parentela – non permetterà che i giovani della nostra terra vengano illusi, subordinati o perfino esclusi con pratiche da dop amministrativa calabrese. Ci auguriamo che 'Calabria Lavoro' capisca l'antifona e che il governo della Regione Calabria intervenga pure con fermezza e tempestività, a garanzia dei giovani».