La lunga giornata di Salvini in Calabria. E l'attacco a Napolitano fa rumore

salviniansaGiornata intensa quella appena trascorsa da Matteo Salvini, leader della Lega, e sempre più leader del centrodestra, oggi in Calabria per un tour in vista delle prossime elezioni Amministrative.

"Una Calabria massacrata da disoccupazione giovanile, circa il 65%. Ma noi non ci rassegniamo a vivere da servi, qui ci sono tante persone perbene che pagano le tasse e che rifiutano la 'ndrangheta".

A proposito di 'ndrangheta e politica dedica anche un passaggio alla vicenda Platì, dove a giugno si torna al voto dopo anni di commissariamento a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata. Commissariamento proseguito perché in una occasione non è stato raggiunto il quorum ed in un'altra non erano state presentate liste. Il premier Matteo Renzi aveva candidato Anna Rita Leonardi che però si è ritirata alla vigilia della presentazione delle liste perché "non c'erano più le condizioni politiche e di agibilità".

"La prossima volta che verrò in Calabria mi piacerebbe andare a Platì perché non è possibile che ci sia un Comune dove non ci si può neanche candidare e si passi da commissario a commissario. La prossima volta vorrei metterci la faccia perché la 'ndrangheta mi fa schifo e penso che la maggior parte dei calabresi la possa sconfiggere. Noi chiediamo a tutti i nostri candidati la fedina penale, il casellario giudiziario, i carichi pendenti, il certificato antimafia e tutto quello che possiamo chiedere".

Non mancano gli attacchi a Napolitano "vecchio arnese del comunismo" che "sarebbe da mettere in soffitta".

"Napolitano – ha detto il leader della Lega - dovrebbe essere ricoverato, non sa più quello che dice. Straparla e mi spiace che prenda uno stipendio dello Stato Italiano". Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha, in questi giorni infatti, definito la Lega "la principale espressione di posizioni xenofobe, nazionalistiche e ora anti europeiste".
Una serie di accuse che si aggiungono all'annuncio, fatto qualche ora prima dai due capigruppo del Carroccio di aver dato mandato ai legali di denunciare il senatore a vita per diffamazione. A destare poi una certa risonanza mediatica è la proposta di ripristinare la leva militare per consentire ai giovani di imparare a sparare. Il modello di riferimento del leader della Lega è la Svizzera (citata anche in merito all'ipotesi di far pagare il pedaggio sul raccordo di Roma 40 euro all'anno. Cosa poi smentita in serata) dove, spiega nel dettaglio Salvini "un cittadino su due è armato e guarda caso i reati sono molti di meno rispetto all'Italia". Ma, mette in chiaro il segretario della Lega "un'arma la devi saper usare" e quale modo migliore, secondo il leder della Lega, se la 'Naia'? "quattro mesi di servizio civile o militare per insegnare ai nostri ragazzi spirito di sacrificio, spirito civico e l'uso delle armi". Ma sono le accuse rivolte all'ex capo dello Stato che mettono il leader leghista al centro della bufera. Ad insorgere è il Partito Democratico: "Nessuno dimentica che il buon Salvini propose vagoni differenziati della metro di Milano per gli immigrati. Ecco chi ha fatto questo tipo di proposte non può denunciare e offendere nessuno, tanto meno Giorgio Napolitano", mette in chiaro Anna Finocchiaro. Alla senatrice Dem fa eco il capogruppo Pd Ettore Rosato che bolla le parole di Salvini come "inaccettabili". A scendere in campo per difendere l'ex presidente della Repubblica sono anche il Centro Democratico e Area Popolare: "Le offese di Salvini sono inqualificabili", accusa la portavoce di Ncd Valentina Castaldini.

Tutto questo secondo Salvini avverrebbe nel silenzio "dei giornali e dei giornalisti servi di padroni noti" che non trasmetteranno le immagini delle piazze piene ad accoglierlo.

"Giovani, e volenterosi, non massoni e banchieri come accadrebbe nella truppa Renzi".

Il premier "è l'unico attaccato alla poltrona con la sua amichetta Boschi. Devono prepararsi a far le valigie perché ad ottobre vanno a casa loro. Gli insulti di Renzi proprio non mi toccano, non mi sfiorano". Così Matteo Salvini ha replicato al premier Matteo Renzi secondo il quale i parlamentari della Lega hanno paura del referendum perché "sono terrorizzati di perdere la poltrona".

"Stanno facendo piazza pulita alla Rai - ha aggiunto - dove i pochi che non sono d'accordo con loro vengono fatti fuori. Nei tribunali sappiamo che aria tira. In gran parte delle scuole e delle università sappiamo che aria tira. Nei sindacati peggio che andar di notte. Nelle banche, abbiamo visto banca Etruria e Monte dei Paschi di Siena, stanno occupando ogni buco di potere e la ciliegina finale sarà il referendum di ottobre. Se passasse il sì per cinquant'anni saremo schiavi perché nella riforma è scritto nero su bianco che gli italiani non potranno mai votare su niente che arriva dall'Europa".

"Con il Sud è un rapporto di fratellanza perché o vinciamo tutti insieme, nord e sud, o perdiamo tutti insieme" aveva detto a Crotone, rispondendo ai giornalisti alla domanda di un giornalista sul suo atteggiamento nei confronti del Mezzogiorno.

"Questo - ha aggiunto - lo dico a Milano come lo dico a Crotone perché l'immigrazione è un problema per tutti, la legge Fornero è un problema per tutti, la tassazione eccessiva è un problema per tutti. Qui ho incontrato qualche imprenditore che ha chiuso per andare ad aprire in Bosnia o in Croazia dove si paga di meno". "La sinistra di una volta andava nelle fabbriche, questi vanno in banca. Rispetto di più la sinistra operaia della sinistra che gioca con la finanza fra le isole Caiman, Londra e Bruxelles" ha detto ancora Matteo Salvini. "Sul referendum - ha detto - sarà una battaglia difficile perché di là ci sono soldi. A sinistra di soldi sono pieni, sono pieni di amici potenti, di grandi imprenditori, di banchieri".

L'immigrazione, un'altra nota dolente per l'uomo simbolo del Carroccio.

"Non penso che il futuro della Calabria, come della Sicilia o della Puglia, sia il turismo dei clandestini".
Perché "la Calabria è una terra stupenda rovinata dalla cattiva politica che va a braccetto con la criminalità. Io punterei a portare qua i turisti che pagano, non che sono pagati o che scippano. Quindi penso che la Lega sia l'unico argine ad un'immigrazione che ormai ha i tratti dell'invasione perché sia a sinistra che in alcune parti del centrodestra - ha concluso - li vedo conniventi".

"Se Renzi dice che non c'è un'invasione è perché lui vive scortato e accompagnato. Se vivesse in una casa popolare probabilmente cambierebbe idea"

Nella ruspa di Salvini finiscono anche i leader europei e le riforme costituzionali: "Gli uomini liberi votano no al referendum - ha spiegato Salvini - perché questo ci renderebbe schiavi dell'Europa, della Merkel e delle banche per i prossimi cinquanta anni e gli italiani non potrebbero mai scostarsi dalle scelte dell'Europa che è una Unione Sovietica, una gabbia di matti. Quindi - ha concluso –inviterò tutti gli uomini liberi da Nord a Sud a votare no perché è una riforma che ci rende schiavi".

Momenti di tensione per Matteo Salvini nell'ultima tappa del suo viaggio in Calabria. Mentre stava parlando dal palco allestito in piazza Bernardino a Rossano, un ragazzo, prima ha cercato di farsi largo tra la gente e poi ha cercato di salire sul palco venendo però bloccato dalle persone che erano presenti. Il ragazzo è stato poi preso in consegna dalle forze dell'ordine che lo hanno portato via e sottoposto a fermo. E' stata questa l'unica contestazione al leader della Lega nella sua visita calabrese che lo ha portato, prima di arrivare a Rossano, a Lamezia Terme, Crotone e Cassano allo Ionio.(Foto Ansa)