Calabria Verde, ecco gli indagati per truffa: sequestrata anche pistola

corpoforestale 500C'e' anche un pistola con matricola abrasa fra il materiale sequestrato oggi dal Corpo Forestale dello Stato nell'ambito delle perquisizioni disposte dalla Procura di Castrovillari sulle presunte irregolarita' nel rilascio di una concessione da parte di Calabria Verde, ente strumentale della Regione Calabria. Secondo quanto si apprende, l'arma era in uno dei locali perquisiti su disposizione della magistratura.

Nove persone sono indagate per concorso in truffa aggravata nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica presso il tribunale di Castrovillari che stamane ha portato all'esecuzione, in vari centri della regione, di otto perquisizioni da parte del Corpo Forestale dello Stato nell'ambito dell'inchiesta sull'affidamento di una concessione da parte di Calabria Verde, l'azienda forestale della Regione Calabria. Fra gli indagati figurano Gaetano Pignanelli, capo gabinetto del presidente della Regione, Mario Oliverio, e Mario Caligiuri, capo struttura del Dipartimento Agricoltura della stessa Regione Calabria. L'inchiesta riguarda il rilascio di una concessione per lo sfruttamento di un bosco di 1.300 ettari a Bocchigliero, nel Cosentino, senza procedura di evidenza pubblica. In particolare, secondo quanto ipotizza il sostituto procuratore Angela Cantinisio, gli indagati avrebbero attestato falsamente la quantita' di legna presente nella localita' al fine di eludere l'obbligo dell'evidenza pubblica, inducendo l'ente strumentale della regione a rilasciare in via diretta le concessioni alla ditta di Marino De Luca, pure indagato, che avrebbe ricavato una quantita' di legname, pari a 80.000 euro, maggiore di quella attestata. Le altre persone indagate sono Leandro Savio, Aurelio Pio Del Giudice, Ivo Filippelli, Paolo Furgiuele.

Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato, dalle indagini sarebbe emersa "l'ampia discrasia" fra la quantita' di legname prelevata effettivamente dalla ditta e quella attestata come prelevabile da un altro indagato, l'agrotecnico Gennarino Magnone. Altre irregolarita' sarebbero emerse in ordine alla mancata verifica, da parte di Calabria Verde, dei quantitativi di legname effettivamente prelevati. Pignanelli e Caligiuri, secondo quanto contestato dalla Procura, si sarebbero interessati al rilascio delle concessioni a De Luca. Le indagini avrebbero anche evidenziato che, in seguito al sequestro dell'area interessata, avvenuta nel marzo scorso, il custode giudiziario del bosco, Antonietta Caruso, pure indagata, avrebbe "fortemente preteso di poter scegliere guardie giurate di sua fiducia e cio' verosimilmente al fine di poter gestire le indennita' e i rimborsi relativamente ai terreni indicati".