Viola a rischio iscrizione? Branca tuona contro le falsità: "Mi sono rotto le palle!"

brancagiusva27setdi Simone Carullo - "Mi sono rotto le palle!" Un cappello per due argomenti che vedono entrambi come vittima la Viola, ed in maniera indiretta la città di Reggio Calabria.

Il primo riguarda la falsa notizia, emersa in questi giorni su un quotidiano online di respiro nazionale, secondo la quale la Viola sarebbe stata a rischio iscrizione al campionato e che Matera avrebbe presentato un ricorso proprio contro la società reggina.

"Notizia completamente falsa – tuona un Giusva Branca seriamente contrariato, durante la concitata conferenza stampa di stamane al Pianeta Viola -, semmai Matera – spiega – ha presentato un esposto contro Forlì. Mi sono rotto le palle che la Viola finisca gratuitamente sulla bocca di tutti senza che succeda nulla. Ma con me si casca male ...".

Il presidente Branca pretende rispetto, e lo pretende per la storia della società, per la città, per il movimento giovanile, per i tifosi, "per gli splendidi atleti del basket in carrozzina". Pretende rispetto e denuncia ostilità, un'aria cattiva che si respira (forse) all'interno del movimento cestistico nazionale, mal disposto pare – a detta di Branca – nei confronti di una Viola che rialza la testa, una Viola che da fastidio.

"Ma, tra mille difficoltà, l'operazione rilancio continua – afferma il Presidente – e di questo se ne facciano tutti una ragione!"

Un secondo argomento da sviscerare, e questo purtroppo oltremodo doloroso. Doloroso per la città, per il movimento sportivo, per la società Viola. Il PalaCalafiore. Il Palazzetto dello sport di Reggio Calabria, il fiore all'occhiello della città, "paradigma – secondo quanto afferma lo stesso Branca – di una città distratta, una città che sta morendo, una città allo sfascio".

"Io non permetto che mi si prenda per il culo". Essenziale e diretto, il Presidente Viola denuncia anche in quest'ambito una situazione inconcepibile. Consegnato dalla Procura al comune il 18 febbraio 2013, per ben diciassette mesi il PalaCalafiore ha giaciuto nell'immobilismo e nell'oblio più totale. E così come succede alle molte strutture pubbliche abbandonate, al disinteresse generale subentra sempre l'interesse imbelle del vandalo, l'unico in grado di mettere mano – e che mano – al Palazzetto.

Giusva Branca denuncia, con toni perentori, la responsabilità della terna commissariale che per oltre un anno e mezzo ha lasciato che la situazione si procrastinasse fino a circa un mese fa, quando finalmente qualcosa si è mosso. Ma non basta. Lunedì mattina saranno bandite due gare d'appalto per il ripristino dell'impianto antincendio e la caldaia, elementi essenziali per superare con successo il sopralluogo della Commissione di Vigilanza. Tuttavia i tempi sono strettissimi, molto difficilmente la struttura sarà pronta per il 12 ottobre, data della prima partita in casa contro la Fulgor Omegna.

Ecco perché il Presidente Branca ha tentato, con la conferenza stampa odierna, di inchiodare gli amministratori alle loro responsabilità e li ha invitati a firmare "in deroga", come hanno fatto molti sindaci prima di loro (Falcomatà, Naccari, Scopelliti o il facente funzioni Raffa), affinché si possa giocare nella fatidica data del 12, e non solo, ma anche perché la società possa usufruire della struttura già nella settimana precedente l'incontro. Questo l'appello, sebbene le azioni in deroga non siano la soluzione. A Reggio come in Italia le cose andrebbero fatte per tempo, e non operare in emergenza magari favorendo l'economia in deroga, i furbetti di turno, ed al contempo facendo passare l'idea che le regole si possono sempre comunque aggirare.

Quello di Branca è anche un appello alla città, agli organi d'informazione, alla politica – era presente alla conferenza anche il candidato sindaco Giuseppe Falcomatà – affinché si vigili sulla situazione, affinché rivendichino il rispetto dei propri diritti, perché la Viola è patrimonio di tutti.

"Che aspettate a rivendicare i vostri diritti – tuona ancora Giusva Branca – oppure volete che si dica che siamo un popolo di schiavi?"

Il Palacalfiore è un paradigma dicevamo, l'esempio più noto di quella che si può definire un'emergenza degli impianti sportivi che riguarda tutta la città. Nel dibattito è intervenuto anche il Presidente FIP Labozzetta, il quale oltre ad esprime pessimismo sull'eventualità che il 12 ottobre si giochi al Palapentimele, ha affermato di voler querelare formalmente la terna commissariale per la gravissima situazione in cui versa tutta l'impiantistica sportiva, compresa quella scolastica: "Darò mandato ai miei legali di denunciare tutti i responsabili, dai commissari ai presidi scolastici, perché nessuno si è premurato di richiedere le agibilità per tutti gli impianti della città. È paradossale quello che sta accadendo".

Ultima nota dolente gli abbonamenti: solo 300. "Segno che la città non ci crede" chiosa Branca.